Otto stranieri arrampicati sulla ciminiera

Tre gazebo, tre tende, un mucchio di coperte, giacconi, fogli di cellophane da usare per proteggersi in caso di pioggia, due casse audio che trasmettono ad intervalli musiche da tutto il mondo e gli interventi in italiano, arabo e spagnolo di un gruppo numeroso di immigrati e italiani. Da ieri pomeriggio stazionano sotto la Torre dell’ex Carlo Erba, una ciminiera di mattoni rossi, in solidarietà  con otto immigrati che si sono arrampicati lì sopra dopo il presidio di protesta contro la «sanatoria truffa» organizzato in piazzale Maciacchini dal Comitato Immigrati in Italia insieme ad alcune associazioni antirazziste e di lotta per i diritti di Milano.

Tre gazebo, tre tende, un mucchio di coperte, giacconi, fogli di cellophane da usare per proteggersi in caso di pioggia, due casse audio che trasmettono ad intervalli musiche da tutto il mondo e gli interventi in italiano, arabo e spagnolo di un gruppo numeroso di immigrati e italiani. Da ieri pomeriggio stazionano sotto la Torre dell’ex Carlo Erba, una ciminiera di mattoni rossi, in solidarietà  con otto immigrati che si sono arrampicati lì sopra dopo il presidio di protesta contro la «sanatoria truffa» organizzato in piazzale Maciacchini dal Comitato Immigrati in Italia insieme ad alcune associazioni antirazziste e di lotta per i diritti di Milano. Gli abitanti del quartiere arrivano armati di coperte e thermos di the e caffé. Un numero crescente di immigrati e italiani si affolla ai piedi della Torre. La giornata è fredda, il cielo è color piombo. Marcelo dice che sono pronti a restare sulla torre a oltranza.
Perché siete lassù?
Innanzitutto per manifestare la solidarietà ai compagni immigrati di Brescia, che da sabato scorso sfidano il freddo e le intemperie in un gesto estremo di protesta contro la condizione in cui siamo costretti a vivere. Questa protesta nasce dalle profonde ingiustizie cui ci condanna lo stato italiano, che attraverso la legge Bossi Fini non permette a chi lo desidera di regolarizzarsi e condanna molti di noi, che lavorano, alla condizione di clandestini, ora divenuta anche reato.
Anche voi chiedete una sanatoria per tutti.
La sanatoria del 2009 poteva aiutare alcuni di noi, ma è stata studiata e gestita non per permetterci di uscire dalla forzata clandestinità, ma per far trarre il massimo beneficio alle casse dello stato e a quegli imbroglioni, soprattutto italiani, che in cambio di molto denaro avevano garantito di sbrigare le pratiche e assicurarci il permesso di soggiorno. Così siamo stati truffati due volte: dallo Stato, e dai parassiti che in un paese come questo traggono dall’alto l’ispirazione per i loro loschi comportamenti, sicuri della propria impunità. Inoltre, alla truffa si sta aggiungendo la presa in giro: molti di noi infatti hanno visto rifiutarsi il permesso di soggiorno perché erano stati precedentemente trovati senza documenti e dunque macchiati del reato di «clandestinità»; oppure perché alla data di presentazione della domanda, più di un anno fa, avevano un contratto a tempo determinato che ora, grazie alle lungaggini delle questure, sta per scadere e dunque non viene considerato valido per ottenere il permesso.
Come mai proprio in questo momento scoppiano queste clamorose proteste?
Ci siamo stufati di essere trattati come bestie, sfruttati nei luoghi di lavoro per salari più bassi di quelli dei nostri colleghi, addetti ai lavori più duri e dequalificati anche se abbiamo lauree e professionalità alte, guardati sempre male se camminiamo per la strada o chiacchieriamo nelle piazze come se fossimo tutti delinquenti, e in più spremuti quando serve fare cassa da uno stato che in cambio non ci dà nulla, nemmeno la dignità di essere riconosciuti come persone e non come strani eri. Per questo diciamo basta, chiediamo il rispetto che si deve a persone che lavorano, pagano le tasse, contribuiscono alla ricchezza del paese e al benessere di questa Italia. 
Perché volete incontrare il ministro Roberto Maroni?
Per chiedergli che venga concesso il permesso di soggiorno a tutti coloro che hanno partecipato alla sanatoria, che in quanto tale deve sanare tutte le irregolarità precedenti, compresa la posizione di chi ha il reato di clandestinità; che venga allungata la durata del permesso di soggiorno, visto che le questure ci impiegano dai 9 e più, mesi ogni volta per rinnovarlo e che venga esteso a chi perde il lavoro e ne sta cercando un altro. Chiediamo inoltre la creazione di una legge che garantisca il diritto d’asilo, annullando i respingimenti in mare, gli accordi bilaterali di espulsione e la chiusura definitiva dei Cie, il diritto di voto all’immigrato che vive regolarmente in Italia da più di 5 anni e il diritto di cittadinanza per tutti coloro che nascono o crescono in Italia.

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