Il governo semplifica l'accesso al wi-fi per i cittadini e dà  via libera all'espulsione dei comunitari non in regola. Sul wi-fi il procuratore Grasso è critico: ostacola la lotta alla criminalità . Giro di vite sulla prostituzione



Un colpo al cerchio e uno alla botte. Il governo semplifica l'accesso al wi-fi per i cittadini ma annuncia un giro di vite sulla prostituzione e, soprattutto, dà  via libera a un vecchio pallino del ministro dell'Interno Roberto Maroni: l'espulsione dei comunitari non in regola che non rispettano la direttiva Ue 38/2004. ">

Maroni: wi-fi facile e comunitari espulsi

Il governo semplifica l’accesso al wi-fi per i cittadini e dà  via libera all’espulsione dei comunitari non in regola. Sul wi-fi il procuratore Grasso è critico: ostacola la lotta alla criminalità . Giro di vite sulla prostituzione

Un colpo al cerchio e uno alla botte. Il governo semplifica l’accesso al wi-fi per i cittadini ma annuncia un giro di vite sulla prostituzione e, soprattutto, dà  via libera a un vecchio pallino del ministro dell’Interno Roberto Maroni: l’espulsione dei comunitari non in regola che non rispettano la direttiva Ue 38/2004.

Il governo semplifica l’accesso al wi-fi per i cittadini e dà  via libera all’espulsione dei comunitari non in regola. Sul wi-fi il procuratore Grasso è critico: ostacola la lotta alla criminalità . Giro di vite sulla prostituzione

Un colpo al cerchio e uno alla botte. Il governo semplifica l’accesso al wi-fi per i cittadini ma annuncia un giro di vite sulla prostituzione e, soprattutto, dà  via libera a un vecchio pallino del ministro dell’Interno Roberto Maroni: l’espulsione dei comunitari non in regola che non rispettano la direttiva Ue 38/2004. Queste le decisioni prese nel Consiglio dei ministri del 5 novembre, che ha varato un decreto legge e un disegno di legge.Per quanto riguarda il wi-fi, dal primo gennaio 2011 sarà possibile collegarsi liberamente alla rete nei punti d’accesso pubblici senza dover esibire un documento di identità. Con il provvedimento di oggi, ha spiegato Maroni in conferenza stampa, vengono superate le “restrizioni imposte dal decreto Pisanu cinque anni fa che ora sono state superate dall’evoluzione tecnologica”.In materia di immigrazione si accorda una delega al governo per ridefinire le procedure di rinnovo del permesso di soggiorno e, soprattutto, viene introdotto l'”allontanamento coattivo” del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico se questi resta in Italia oltre i tre mesi senza avere un reddito, un lavoro, un’abitazione. Riguardo il tema della sicurezza urbana – si legge in un comunicato del governo – “viene rafforzata l’azione dei sindaci; il Prefetto disporrà il concorso delle forze di polizia per assicurare l’attuzione delle ordinanze in materia. In più, è prevista la possibilità di applicare misure di prevenzione (foglio di via…) anche per chi esercita la prostituzione violando le ordinanze dei sindaci”.L’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia viene ulteriormente rafforzata: “Le norme approvate – informa Palazzo Chigi – ne rafforzano e affinano gli strumenti, oltre a sostenere l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati; implementano la cooperazione internazionale delle forze di polizia ed il loro scambio operativo. E’ esteso l’accesso al Fondo di rotazione per le vittime dei reati di tipo mafioso anche alle associazioni con finalità di contrasto alla criminalità organizzata, al racket e all’usura”.I beni sequestrati, ha detto Maroni, “sono circa 35mila per un valore di 18 miliardi di euro. Pensiamo che l’Agenzia possa procedere all’autofinanziamento consentendo di mettere a reddito una parte di questi beni”.Misure più severe anche contro la violenza negli stadi: viene inoltre reintrodotto l’arresto in flagranza differita che consente l’arresto di chi commette reati nel corso di eventi sportivi, entro 48 ore dalla manifestazione, sulla scorta di riprese video.Per il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, l’accesso libero alle postazioni wi-fi e agli internet point è un ostacolo alle indagini, perché può “ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet”. Grasso critica “il venir meno del decreto Pisanu che stabiliva le regole precise per l’identificazione di coloro che usano le reti Internet”. “Bisogna rendersi conto – ha concluso il procuratore – che dietro queste reti wi-fi e internet point ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili e si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi”. 

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