Il Pentagono attacca WikiLeaks “Mette in pericolo i nostri soldati”

Spiegel: solo il 5% dei file sull’Europa, nessuno top secret. Prime indiscrezioni sui documenti. Il dipartimento di Stato avverte anche Cina e India

Spiegel: solo il 5% dei file sull’Europa, nessuno top secret. Prime indiscrezioni sui documenti. Il dipartimento di Stato avverte anche Cina e India

Una fuga di notizie «molto pericolosa» che può rivelare «scenari tali da mettere in pericolo la vita dei soldati americani e il successo delle missioni». È il militare più alto in grado di tutte le forze armate americane, il capo degli Stati maggiori congiunti, ammiraglio Mike Mullen, a scendere in campo per condannare WikiLeaks a poche ore dalla pubblicazione dei 2.7 milioni di files riservati che da giorni fanno tremare Washington.
Mullen ha parlato alla Cnn ben sapendo di non poter far nulla per fermare quello che qualche giorno fa il dipartimento di Stato aveva definito «il peggiore scenario immaginabile per noi». Anche ieri, gli uomini e le donne di Hillary Clinton hanno lavorato per avvertire governi amici e meno amici delle possibili conseguenze della fuga di notizie: avvisi sono stati notificati ai rappresentanti di India, Islanda e – ben più preoccupante – Cina.
Mentre tutto il mondo si interroga sul reale contenuto dei file, il mistero più che svelarsi sembra infittirsi, come nella trama di un film di spionaggio: ieri pomeriggio il settimanale tedesco Spiegel – che insieme al New York Times, al Guardian, al Paìs e a Le Monde, ha avuto in anticipo i file – ha messo on line una pagina di domande e risposte dal titolo “Quello che i cablogrammi dicono veramente”. La pagina – che potrebbe essere stata diffusa per un errore informatico o a scopo pubblicitario – è rimasta in linea solo per breve tempo. Poi è stata rimossa senza spiegazioni, per lasciare spazio ad un insolito avviso: per motivi redazionali l´edizione cartacea del settimanale, di solito sul web già dal sabato, uscirà in ritardo.
Le domande e risposte dello Spiegel forniscono comunque qualche ulteriore informazione sui documenti. Nelle carte non ci sono rivelazioni dirompenti, ma piuttosto una serie di passaggi imbarazzanti e scomodi. Secondo quanto rivelato dal settimanale, la maggior parte dei documenti si riferiscono a Medio Oriente ed Asia, solo il 5% all´Europa. Nessuno è classificato come “Top Secret”. “Secret” è la classificazione più alta (un particolare quest´ultimo confermato da fonti dell´Amministrazione statunitense al giornale on line Politico). In tutto i cablogrammi sarebbero 251.287 e le direttive diplomatiche 8000. Uno è datato 1966, ma la maggior parte sono successivi al 2004: 9005 fanno riferimento ai primi due mesi del 2010. La metà sono privi di classificazione (quindi accessibili ai 2.5 milioni di persone che hanno accesso al SIPRNET, rete usata dal dipartimento di Stato e da quello della Difesa per trasmettere informazioni), il 40,5% sono considerati «confidenziali» e solo il 6% «segreti».

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