Fli affonda la Finanziaria. Tremonti: la cambio

Governo ko in commissione, il ministro anticipa manovra e decreto sviluppo

ROMA – Il governo va ko su un emendamento sui tagli alle Regioni, proposto da Mpa e Udc e subito votato da finiani e opposizioni e il ministro dell’Economia Tremonti è costretto ad andare in Commissione Bilancio della Camera per tentare di salvare il salvabile. «Fermiamo gli orologi», ha detto Tremonti sconfessando di colpo il suo impianto di Finanziaria “leggera”, e anticipiamo attraverso «un corpo di emendamenti» alla Finanziaria il decreto sviluppo (previsto per 7 miliardi a metà  mese).

Governo ko in commissione, il ministro anticipa manovra e decreto sviluppo

ROMA – Il governo va ko su un emendamento sui tagli alle Regioni, proposto da Mpa e Udc e subito votato da finiani e opposizioni e il ministro dell’Economia Tremonti è costretto ad andare in Commissione Bilancio della Camera per tentare di salvare il salvabile. «Fermiamo gli orologi», ha detto Tremonti sconfessando di colpo il suo impianto di Finanziaria “leggera”, e anticipiamo attraverso «un corpo di emendamenti» alla Finanziaria il decreto sviluppo (previsto per 7 miliardi a metà  mese). Il ministro ha anticipato i contenuti del decreto, previsto per il 16 novembre, al quale il governo sta lavorando aprendo alle richieste di finiani e Mpa: «Ammortizzatori sociali – ha elencato – proroga del salario di produttività, università e fabbisogno residenziale per il 2011».
Il «casus belli» è stato un emendamento di Mpa e Udc, sui tagli ai trasferimenti alle Regioni per edilizia sanitaria e trasporti: un argomento assai sensibile che, al momento del voto, ha visto prevalere uno schieramento formato, oltre che dai due promotori, da Fli, Pd, Idv e Api (che hanno messo insieme 24 voti). Isolati e battuti Pdl e Lega con 22 voti.
Il tema dell´emendamento approvato mandando sotto il governo è tecnico: la manovra di luglio ha infatti tagliato circa 1 miliardo alle Regioni per edilizia sanitaria e trasporti, la legge di Stabilità dà la possibilità alle Regioni di sostituire i tagli previsti con un ricorso ai fondi Fas, cioè i fondi per le aree del Mezzogiorno: un rimedio peggiore del male – che l´emendamento ha cancellato – perché avrebbe costretto le Regioni ad intaccare ancora una volta, per la spesa corrente, un polmone già eroso.
Ma al di là dell´emendamento al «comma 5» dell´articolo 1 è il senso politico della giornata che dà la misura delle difficoltà della maggioranza e che spiega l´intervento in prima persona del ministro. Anche perché appare impossibile ripercorrere ancora una volta la strada della fiducia, vista l´opposizione dei finiani che in tal caso minacciano «barricate».
In attesa di essere votati ci sono altri emendamenti di Fli, e dell´opposizione, sul riconoscimento del ruolo per circa 9.000 ricercatori, questione che ha provocato nei giorni scorsi lo stop alla riforma universitaria. Un tema sponsorizzato dallo stesso Fini e sul quale potrebbero convergere Pd e Idv. Copione analogo per le proposte su ricerca ed emittenza locale.
«Staccata la spina? Qualcuno ha soffiato sulla candela» minimizzava nel pomeriggio il viceministro per l´Economia Vegas. Ma l´incidente in Commissione ha messo in agitazione la maggioranza. Dopo l´intervento di Tremonti in serata, il presidente della commissione Bilancio, il leghista Giancarlo Giorgetti, ha proposto di sospendere l´esame del disegno di legge di stabilità in attesa dell´emendamento del governo che anticiperà i contenuti del decreto sviluppo. «Propongo di aggiornarci alla prossima settimana».

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