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Cgil in piazza per giovani e lavoro “Risposte dal governo o sciopero”

La neo segretaria: niente deroghe al contratto nazionale.   “Berlusconi smetta di fare la vittima, finora solo parole”. Sacconi: basta pregiudizi politici 

La neo segretaria: niente deroghe al contratto nazionale.   “Berlusconi smetta di fare la vittima, finora solo parole”. Sacconi: basta pregiudizi politici 

ROMA – Due cortei che hanno attraversato la città e che hanno chiesto al governo risposte sull´occupazione, sul lavoro che non c´è, sull´attacco ai diritti e sul futuro che verrà. Ieri la Cgil, anche questa volta da sola, è andata in piazza per protestare contro la politica economica dell´esecutivo Berlusconi, contro la paralisi del paese e la mancanza di prospettive per chi è costretto ad un lavoro precario. Una manifestazione nazionale a Roma, per dire a Palazzo Chigi che se non arriveranno risposte «abbiamo già scioperato e continueremo a farlo». Una giornata di protesta che ha segnato il debutto di Susanna Camusso, neo segretario generale, nella storica arena di Piazza San Giovanni, colma fino all´orlo.
Ed è lungo l´elenco delle proteste che la prima leader donna del più grande sindacato italiano ha srotolato dal palco, pensando ai «giovani non più disposti a tutto», cui la Cgil ha dedicato la manifestazione ed una campagna fortemente voluta dalla Camusso stessa. La lista delle cose che – secondo la Cgil – non vanno parte dalla riforma dell´Università «che va ritirata» e arriva alla scuola che «deve tornare ad essere pubblica, nazionale e laica». Punta a cambiare il ddl sul lavoro «crudele e ingiusto» approvato qualche settimana fa dal governo. Norme che rivedono anche i termini per l´impugnazione del contratto da parte dei lavoratori precari: «Siamo pronti ad assisterli e a dare risposte, non li lasceremo da soli» ha assicurato la Camusso. Ma la Cgil è contraria soprattutto alle deroghe ai contratti nazionali, che sono «un danno anche per le imprese». Pensa che il piano di sviluppo per il Sud «sia pieno per ora solo di buone intenzioni» e pone la necessità di un nuovo fisco che alleggerisca e ossigeni i redditi da lavoro.
Tutte ragioni per le quali una parte del sindacato – le tute blu della Fiom – chiedono da tempo uno sciopero generale. Eventualità che la Camusso non esclude: «Il governo ha tanto parlato, ma in questi due anni non ha fatto nulla per lavoro, occupazione e futuro» ha detto dal palco. «Per il Paese abbiamo scioperato e continueremo a scioperare». Dopo questa manifestazione il governo «dovrà dare le risposte che gli abbiamo chiesto e soprattutto cominciare ad avere delle politiche di contrasto alla crisi che finora non ha avuto» ha assicurato. Ma le sue parole non hanno convinto la Fiom, che si aspettava di più. «Bisogna arrivare allo sciopero generale. La prossima settimana c´è un direttivo della Cgil, resta da indicare una data» ha risposto il leader della Fiom Maurizio Landini, anche lui ieri in corteo.
Durissime le parole contro il governo: «Berlusconi la smetta di fare la vittima – ha detto – vorremmo che ci raccontasse la verità». «Ogni volta ci viene detto che il nostro Paese sta bene – ha incalzato – mentre in due anni e mezzo sono stati fatti undici provvedimenti di finanza pubblica e ognuno ha determinato tagli e riduzioni, mai c´è stato un provvedimento per la crescita. Vediamo in questo governo l´arroganza, l´unica ansia che hanno è quella di risolvere i problemi di qualcuno, quelli personali». Accuse cui la risposta è stata affidata al ministro del Lavoro Sacconi: «Rivolgo alla Cgil un appello a superare ogni pregiudizio politico che nel tempo del bipolarismo porterebbe il sindacato collocato a sinistra in una condizione di autoesclusione nei periodi governati dal centrodestra» ha replicato.

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