Cameron se la prende con i disoccupati

LONDRA
Mentre gli operai sono al lavoro per sostituire le vetrine del grattacielo di Millbank, sede dei Tory, distrutte mercoledì da centinaia di studenti infuriati per i tagli all’università , il governo Cameron procede nella sua campagna di lacrime e sangue. Questa volta l’accetta cala sul welfare, per cui l’esecutivo liberal-conservatore ha in serbo una «riforma storica», fatta di una stretta al bilancio per la spesa sociale e di punizioni esemplari contro i disoccupati «scrocconi». 

LONDRA
Mentre gli operai sono al lavoro per sostituire le vetrine del grattacielo di Millbank, sede dei Tory, distrutte mercoledì da centinaia di studenti infuriati per i tagli all’università , il governo Cameron procede nella sua campagna di lacrime e sangue. Questa volta l’accetta cala sul welfare, per cui l’esecutivo liberal-conservatore ha in serbo una «riforma storica», fatta di una stretta al bilancio per la spesa sociale e di punizioni esemplari contro i disoccupati «scrocconi».  Il piano presentato ieri dal ministro del welfare Ian Duncan Smith ai Commons, promette un futuro da incubo per i 5 milioni di britannici che ricevono sussidi di diverso tipo, da quelli per la disoccupazione, a quelli per malattia e invalidità. La riforma che dovrebbe entrare in vigore nel 2013, prevede innanzitutto di accorpare i diversi sussidi al momento presenti in un unico «credito universale». Stando al governo questa misura permetterebbe di evitare errori amministrativi e truffe da parte dei cittadini. 
Ian Duncan Smith si è detto convinto che molti disoccupati continuino ad esserlo perché non gli conviene lavorare, grazie ai lauti sussidi che ricevono. «Voglio recuperare queste persone», ha affermato il ministro, promettendo che d’ora in poi «converrà sempre di più lavorare». Per eliminare la «trappola dei sussidi», che frenerebbe quel milione e mezzo di britannici che non hanno mai lavorato negli ultimi 9 anni, Ian Duncan Smith prevede punizioni draconiane. Dopo due dinieghi ad offerte di lavoro o a richieste di contribuire a lavori per la comunità (simili ai nostri lavori socialmente utili), ai disoccupati verranno sospesi i sussidi per sei mesi. E se diranno no una terza volta l’assegno di disoccupazione verrà cancellato per tre anni. 
Lo spirito della riforma del welfare proposta da Ian Duncan Smith suona fortemente punitivo in tempi di disoccupazione alle stelle. Ma il piano del ministro del welfare si sposa alla perfezione con la campagna di propaganda lanciata negli ultimi mesi dal governo contro i «poveri immeritevoli». «Scrocconi» che vengono oramai additati dalla destra come i veri responsabili della crisi economica e del dissesto delle finanze pubbliche. Più degli «avidi banchieri» della City, contro cui fino a pochi mesi fa si concentrava l’odio popolare. 
Con questa riforma il governo punta a risparmiare a regime 5 miliardi di sterline. Ma per le organizzazioni non-governativei risparmi in bilancio andranno a scapito delle famiglie più deboli, che spesso vivono in aree in cui è praticamente impossibile trovare lavoro. Per Kate Wavering, direttrice della campagna contro la povertà della Ong Oxfam «rimuovere i sussidi e lasciare le persone senza reddito causerà forti sofferenze per loro e per le loro famiglie. La maggioranza delle persone che vivono di sussidi desiderano lavorare, e punirle come se fossero criminali non è il modo giusto per trattarli».

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