Atenei, la protesta non si ferma gli studenti occupano San Marco

Gelmini: strumentalizzati. Martedì un corteo a Roma.  Da Fini via libera alla riforma: la voteremo. Si divide la conferenza dei rettori 

Gelmini: strumentalizzati. Martedì un corteo a Roma.  Da Fini via libera alla riforma: la voteremo. Si divide la conferenza dei rettori 

ROMA – Ancora tetti occupati, facoltà bloccate e proteste diffuse. Ieri è trascorsa un´altra giornata di ordinaria mobilitazione ma nelle università italiane si respira soprattutto aria di vigilia. Sarà il week end della lunga attesa: tutti aspettano martedì quando la riforma Gelmini tornerà in aula alla Camera per procedere verso l´approvazione. «Lunedì ci saranno assemblee in tutte le facoltà d´Italia, poi martedì molti atenei confluiranno a Roma, probabilmente partirà un corteo dalla Sapienza diretto a Montecitorio», annunciano i ragazzi di “Link”, una delle sigle di studenti protagoniste della protesta. «C´è ancora la possibilità di vincere».
Ma chi si sente più vicina alla vittoria sicuramente è il ministro Gelmini. Ieri è arrivata una sintetica dichiarazione di Fini che ha sbattuto la porta in faccia agli studenti e spazzato via molte incertezze: «La riforma Gelmini è positiva, Fli la voterà». Quanto alle proteste di questi giorni il presidente della Camera ha aggiunto: «Le capiamo anche se a volte sono strumentalizzate».
Giornata di dichiarazioni ieri, di prese di posizione. Il ministro Gelmini, irremovibile come sempre, ha diffuso un video su YouTube: «Ragazzi, sono qui per dirvi di non farvi strumentalizzare dai baroni e dai centri sociali. Non è vero e mi addolora che si dica che il governo rubi il futuro ai giovani. Non fatevi prendere in giro da queste persone. Leggete in maniera seria e senza pregiudizio quel provvedimento». Gelmini però è stata subito contraddetta. «Gli studenti sono strumentalizzati dai centri sociali e dai baroni? Ai cortei di questi giorni ho visto i centri sociali ma i baroni proprio non li ho visti», ha commentato il rettore dell´università La Sapienza di Roma, Luigi Frati.
E molti rettori stanno prendendo una posizione contraria alla riforma. Sembra infatti che un primo risultato le mobilitazioni di questi giorni lo abbiano ottenuto: la Crui, la Conferenza dei rettori, si è spaccata. A darne notizia è l´Andu, l´Associazione nazionale dei docenti universitari, in possesso di un resoconto dell´assemblea svolta dai componenti dell´organo accademico, ha fatto sapere che la posizione favorevole alla riforma del presidente Enrico Decleva è andata in minoranza, molti rettori si sono detti critici. «Non mi riesco a convincere che per modernizzare l´Università occorra ridurre le risorse anziché aumentarle», ha detto Attilio Mastino, rettore dell´università di Sassari.
I Magnifici sposteranno qualche equilibrio? Per saperlo bisognerà che passi questo week end, di vigilia ma non quieto. Ieri decine di studenti hanno preso possesso della balconata centrale della Basilica di San Marco. A Genova un migliaio di studenti hanno occupato la stazione ferroviaria stendendo striscioni sui binari. A L´Aquila assemblea sui tetti con la neve. Veglie a Sassari e Cagliari dove il Senato accademico ha sottoscritto un documento a sostegno dell´agitazione. A Pisa alcune centinaia di studenti hanno sfilato in corteo per le vie del centro. A Torino un corteo di studenti ha bloccato l´ingresso del Teatro Regio dove è in programma il Film Festival. E occupazioni a Udine, Perugia, Catania, Palermo, Messina. Oggi molti studenti saranno a fianco dei lavoratori della Cgil. Poi martedì: appuntamento a Montecitorio.

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