Alex Zanotelli: «Il disastro di Napoli parla al mondo»

CANCUN 2010 All’ordine del giorno del Forum sociale alternativo, l’acqua, il clima, i rifiuti, l’ambiente

CANCUN 2010 All’ordine del giorno del Forum sociale alternativo, l’acqua, il clima, i rifiuti, l’ambiente
«Non ci può essere giustizia senza ecologia in questo mondo». Alex Zanotelli ha negli occhi gli ultimi mesi del dramma campano dei rifiuti. E ieri – durante la presentazione dell’appuntamento di Cancun sui mutamenti climatici, dal punto di vista della società civile – ha raccontato la sintesi che i movimenti italiani per i beni comuni rappresenteranno a dicembre all’incontro messicano: temi come l’acqua, i cambiamenti climatici, la lotta ai trafficanti di rifiuti si fondono, necessariamente, con al giustizia sociale ed economica.
A Cancun la Rete italiana per la giustizia ambientale e sociale – Rigas – porterà le proposte sul clima nate dalle attività sui territori dei comitati, dei movimenti: riduzione del 50% delle emissioni entro il 2017, ma anche il rispetto dei diritti umani dei popoli indigeni e dei migranti ambientali, ovvero le popolazioni costrette ad abbandonare le terre distrutte o contaminate del sud del mondo. E ancora, nessun mercato del carbonio – soluzione che cerca di far gestire ai mercati finanziari le emissioni, spostando nei paesi più poveri le fonti d’inquinamento – una vera sovranità alimentare, per sconfiggere l’agrobusiness, la costituzione di un tribunale internazionale di giustizia climatica, per citare le principali proposte.
Giustizia sociale e modelli di sviluppo non possono poi prescindere dalla centralità del lavoro, soprattutto di fronte ai pesanti cambiamenti dell’industria: «Il lavoro è un bene comune – ha spiegato ieri Gianni Rinaldini, della Fiom – e non usciremo da questa crisi attraverso questo stesso modello di sviluppo. C’è in atto una riduzione di tutti gli aspetti della vita umana a merce, da tritare nella macina della competitività». Le popolazioni colpite dalla distruzione sistematica dell’ambiente pagano il prezzo due volte: prima come lavoratori, con precarietà – spacciata per flessibilità – e riduzioni dei salari sempre più pesanti. E poi come cittadini, con una qualità della vita ridotta a prezzo da pagare, come avviene oggi nel sud Italia.
Un punto su cui ritorna Alex Zanotelli, spiegando come il caso dei rifiuti di Napoli sia centrale: «La Campania è l’emblema del disastro globale ma non vogliamo vedere. Stiamo morendo, ci stanno ammazzando. E il dramma campano è destinato ripetersi in Calabria, in Lazio e via via ovunque».
Cancun sarà dunque l’appuntamento per trovare la sintesi tra i diversi movimenti sociali. «Si discuterà di qualcosa di molto semplice: come salvare il nostro pianeta e l’umanità», ha spiegato Giuseppe De Marzo, portavoce della rete Rigas e di A Sud. «Esistono nessi evidenti e profondi – ha poi proseguito nell’incontro di ieri – tra quello che accade con l’alluvione in Veneto, la contaminazione a Taranto, i rifiuti in Campania, la gestione disastrosa del post-terremoto a L’Aquila e la crisi climatica al centro dei dibattiti di Cancun. E in Italia c’è un silenzio imbarazzante dei media e della politica sui temi in agenda a livello globale, tra cui appunto il clima».

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password