GUATEMALA/OBAMA SI SCUSA
GUATEMALA/OBAMA SI SCUSA
Dopo le scuse pubbliche di Hillary Clinton per gli esperimenti compiuti su cavie umanie dai ricercatori americani che studiavano le malattie veneree, Barack Obama ha telefonato al presidente Alvaro Colom per «offrire le scuse più profonde e chiedendo perdono azioni commesse negli anni ’40». Lo ha reso noto lo stesso presidente guatemalteco che ha definito «un crimine contro l’umanità» gli esperimenti. «Sebbene sia successo 64 anni fa, è una profonda violazione dei diritti umani» ha detto ancora Colom in un’intervista alla Cnn, in cui ha fatto una parziale marcia indietro riguardo alle dichiarazioni fatte in una conferenza stampa a caldo, in cui ha affermato che il «suo governo si riserva il diritto di avviare un’azione legale». Ad una domanda in proposito, ha detto che «questa decisione è parte del compito della commissione» d’inchiesta che è stata creata. È stata una professoressa di Storia del Wellesley College, Susan Reverby, a scoprire negli archivi dell’università di Pittsburgh lo studio, finora inedito, che prova come tra il 1946 e il 1948 ricercatori del U.S. Public Health Service, cuiè il servizio pubblico sanitario, inocularono il virus della sifilide e della gonorrea a 1600 persone, prostitute, detenuti, pazienti di ospedali psichiatrici e militari. Furono compiuti test e analisi anche su 438 bambini degli orfanotrofi ma, stando alle carte ritrovate dalla Reverby, a loro non fu inoculata la malattia. «Sono quasi caduta dalla sedia quando ho letto quelle carte, non potevo crederci», ha detto in un’intervista telefonica al Washington Post la storica che ha scoperto questa pagina atroce della ricerca medica per caso: infatti stava cercando documenti riguardo ad esperimenti analoghi compiuti questa volta negli Stati Uniti, nella comunità afroamericana a Tuskegee dove tra il 1932 e il 1972 furono lasciati senza cura dei malati di sifilide per studiare la malattia. A guidare questi studi era John Cutler, dottore del servizio sanitario pubblico, che, ha scoperto ora la Reverby, era anche a capo della squadra di ricercatori in Guatemala.
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