«Ebrei, Pétain protagonista della persecuzione»

IL REGIME DI VICHY
Nuovi documenti allo studio degli storici: non solo direttive tedesche

IL REGIME DI VICHY
Nuovi documenti allo studio degli storici: non solo direttive tedesche

PARIGI. Settant’anni fa, il 3 ottobre 1940, il regime di Vichy promulgava lo statuto degli ebrei, che ne sanciva la discriminazione in Francia, con l’esclusione da tutte le professioni giuridiche e di insegnamento e ne impediva l’accesso a tutte le «assemblee frutto di elezioni». La storia ufficiosa, se non quella ufficiale, aveva finora fatto passare l’idea che l’imposizione veniva dalla Germania e che il maresciallo Pétain aveva cercato di proteggere i francesi, cedendo alle ingiunzioni d’oltre Reno. Ma due giorni fa, l’avvocato Serge Klarsfeld, vice-presidente della Fondazione per la memoria della Shoah, ha reso noto un documento che prova il contrario: sarebbe stato proprio Pétain ad aver reso ancora più duro lo statuto degli ebrei. Secondo questo documento, offerto da un anonimo al Memoriale della Shoah di Parigi, sulle cinque pagine dattiloscritte della legge che verrà poi pubblicata sul Journal Officiel il 18 ottobre 1940, Pétain sarebbe intervenuto con degli appunti a margine, scritti di suo pugno, per indurire la legge. «Abbiamo la prova formale dell’impegno di Pétain nell’aggravamento dello statuto», afferma Klarsfeld.
Gli interventi manoscritti aggiungono al progetto di legge la proibizione per gli ebrei di accedere ad «assemblee frutto di elezioni». Nel testo dattiloscritto era previsto di mettere al bando gli ebrei dai ruoli dirigenti nelle professioni di insegnamento, come i rettori o i presidi: il testo manoscritto estende questa proibizione a tutti gli insegnanti. Inoltre, viene aggiunta a mano la proibizione per ogni «discendente di ebrei nati francesi o naturalizzati prima del 1860» di poter continuare ad esercitare un lavoro nella funzione pubblica, anche in ruoli subalterni. A mano viene inoltre completata la lista dei tribunali e delle giurisdizioni dove gli ebrei saranno esclusi.
Gli storici, che trovano il documento interessante, prima di pronunciarsi, aspettano di avere delle prove grafologiche che confermino che gli appunti a margine sono proprio di Pétain. In ogni caso, afferma lo storico Laurent Joly, questo documento «ci fa sapere almeno una cosa ignorata dagli storici: cioè che Vichy, in un primo tempo, aveva pensato di mantenere gli ebrei considerati come dei vecchi francesi nei posti subalterni della funzione pubblica. Ma alla fine, è stato deciso di limitare questa disposizione ai soli ex combattenti, come avevano fatto i nazisti nel ’33».

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