Funerali di Daniele Franceschi a Viareggio, ‘Basta morti nelle carceri’

Il detenuto morto a 36 anni nel carcere di Grasse (Francia) il 25 agosto scorso per motivi ancora in corso di accertamento

Il detenuto morto a 36 anni nel carcere di Grasse (Francia) il 25 agosto scorso per motivi ancora in corso di accertamento

VIAREGGIO (LUCCA) – ‘Giustizia per Daniele’ e ‘Basta morti nelle carceri, basta omicidi di Stato’. C’era scritto questo in due striscioni esposti oggi pomeriggio durante il funerale di Daniele Franceschi, il detenuto viareggino morto a 36 anni nel carcere di Grasse (Francia) il 25 agosto scorso per motivi ancora in corso di accertamento. Gli striscioni sono stati mostrati fuori dalla chiesa di Sant’Antonio dove si è tenuta la cerimonia a cui hanno partecipato 200 persone. Il feretro è stato accolto da un lungo applauso. La madre, Cira Antignano, uscendo dalla chiesa ha detto: “Non mi fermerò fino a quando avrò la forza di andare a avanti e credo nelle parole del ministro Frattini, che mi ha assicurato che seguirà la vicenda di Daniele con particolare attenzione”.

La funzione è stata officiata da don Dante Martinelli: “Daniele – ha detto il sacerdote – ormai è diventato uno di noi, il fatto che in tanti siamo qui, comprese le autorità, è segno che la città di Viareggio voleva bene a Daniele”. Il sindaco Luca Lunardini, insieme agli assessori Vittorio Fantoni e Ciro Costagliola, ha ribadito che “la città di Viareggio vuole sapere la verità” ed ha assicurato alla mamma Cira che la saprà. “Viareggio – ha aggiunto il sindaco – ancora una volta ha dimostrato solidarietà e si è stretta vicino a questa famiglia. Un grazie va alle istituzioni alle associazioni come la Misericordia che hanno voluto organizzare l’ultimo saluto a Daniele gratuitamente. In questo momento le indagini vanno avanti e speriamo tutti che abbiano al più presto una svolta decisiva”. La cugina di Cira Antignano, Maria Grazia Biagini, con lei a Grasse il giorno in cui la polizia le ha arrestate e trattenute in cella per alcune ore, ha letto una poesia che Daniele aveva scritto per il figlio Edoardo di nove anni mentre era in carcere.

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