Venerdì 24 settembre si celebra il Clandestino Day
Venerdì 24 settembre si celebra il Clandestino Day
Venerdì 24 settembre è il Clandestino Day 2010 . Quaranta città in tutta Italia si preparano a manifestazioni, cene, proiezioni, azioni dimostrative anche top secret che conosceremo solo il giorno stesso. Sul sito di Carta , la rivista che ha lanciato l’idea per il secondo anno consecutivo, ci sono tutti gli appuntamenti, in continuo aggiornamento. Lo scopo è quello di denunciare e combattere le leggi razziste del governo ma anche di far emergere la società aperta e meticcia che nel suo lavoro quotidiano produce un paese solidale e includente. Anche Roma è naturalmente coinvolta, la nostra bella città umiliata dal sindaco Alemanno in prima fila nella guerra mediatica e poliziesca contro i rom, e dall’assessore Marsilio che ai bambini di origine straniera ricorda che «restano bambini stranieri», lasciando intendere che la loro frequentazione scolastica è sempre precaria e appesa a un filo. E proprio il diritto all’istruzione e la scuola pubblica aperta a tutti sono il tema comune del Clandestino Day 2010 . Per l’occasione Carta distribuisce il dvd Non rubateci il futuro – storia di una scuola , realizzato da Margine Operativo durante le lotte della scorsa primavera nella scuola Iqbal Masih. Il bellissimo documentario riporta le immagini e le voci dei momenti di conflitto davanti e dentro al provveditorato per il ripristino delle classi tagliate, con i genitori e le maestre incatenate al cancello e davanti alla stanza della Novelli. Poi la contestazione ad Alemanno durante la «scuola in festa» e i dialoghi rubati all’assessore Marsilio che difende i dirigenti obbedienti che tagliano le compresenze. Questo dvd è anche un manuale d’azione. Racconta come l’unione tra genitori e maestre abbia permesso di compiere gesti quasi impensabili ai più, di passare dall’indignazione e la rabbia a momenti di lotta politica di strada, unica via per ottenere dei risultati concreti. Voce narrante è Simonetta Salacone, dirigente che ha saputo fare della sua scuola un modello di scuola della Repubblica. Un posto dove la libertà di esprimersi e il confronto continuo hanno permesso a tanti bambini di valorizzarsi per ciò che sono e sanno portare senza bisogno di mostrare il passaporto. Con le due maestre, le compresenze, le attività concrete dei laboratori. Una scuola dove esiste la saggezza del quotidiano. Quello che manca a chi vive dietro le scrivanie e fa altri tipi di calcolo nel decidere il futuro dei bambini.
* voce degli Assalti Frontali
0 comments