Como, il senatore pdl costretto ad abbandonare il palco a un’iniziativa sui diari di Mussolini
Como, il senatore pdl costretto ad abbandonare il palco a un’iniziativa sui diari di Mussolini
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MILANO – Mezz´ora di contestazione, prima della decisione di abbandonare il palco. Urla e striscioni, “vergogna”, “mafioso”, “devi andare in carcere”, tutti all´indirizzo di Marcello Dell´Utri, ospite ieri pomeriggio della rassegna culturale “ParoLario” a Como per presentare i (presunti) diari di Mussolini che il senatore ha acquistato e che a breve verranno pubblicati da Bompiani. L´invito aveva già acceso le polemiche, la contestazione era attesa – lo stesso Dell´Utri aveva rinunciato a partecipare, sabato scorso, all´inaugurazione della rassegna – anche se non con l´intensità che poi ha effettivamente avuto. Nei giorni scorsi l´Anpi, i giovani comunisti, anche il Pd avevano criticato la decisione degli organizzatori di ospitare un dibattito sui discussi diari – la loro autenticità non è mai stata accertata – con il senatore del Pdl da poco condannato in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa.
Lo spazio di piazza Cavour era affollatissimo, c´erano circa novecento persone, il doppio dei posti a sedere. Alle diciotto sono saliti sul palco Dell´Utri e i due giornalisti che avrebbero dovuto parlare con lui soprattutto dell´ultima acquisizione del fondo su Mussolini, un´agenda del 1942. Ma il dibattito non è neanche iniziato. I contestatori, alcuni con indosso magliette che componevano la scritta “Mafioso”, hanno srotolato striscioni – su uno si leggeva “Marcello, baciamo le mani” – gridando di tutto, da “Fuori la mafia dallo Stato” a “Altro che in galera, devi essere appeso per i piedi”, controllati dai poliziotti, dalla Digos e dalla scorta di Dell´Utri, intervenuta quando alcuni contestatori sono saliti sul palco. Neanche l´allontanamento dei più facinorosi è servito a calmare la situazione. Perché, a quel punto, quando gli organizzatori hanno chiesto al pubblico se si poteva andare avanti, c´è stato un coro di no, con alcuni anziani che gridavano al senatore “Devi andare via da Como”. Così è arrivata la resa: Dell´Utri ha deciso di abbandonare, è uscito dall´ingresso principale protetto dalla scorta e la sala si è rapidamente svuotata.
«Era tifo organizzato, sembravano ultras da stadio: ho presentato i diari altre volte e non mi è mai successo che mi impedissero di parlare quelli che si riempiono la bocca della parola libertà», ha commentato, aggiungendo la disponibilità, che gli è stata richiesta, a riprovarci. Spiega una degli organizzatori della rassegna, Paola Carlotti: «Il nostro invito non aveva nulla a che fare con la politica, volevamo soltanto parlare con Dell´Utri, che ne detiene i diritti, di un libro che, al di là del dibattito sulla sua autenticità, fa discutere come documento storico».
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