LONDRA – C’erano killer anche tra le spie che venivano dal caldo. Lo rivela John le Carré, l’autore di La spia che venne dal freddo, il più famoso scrittore di gialli di spionaggio al mondo, lui stesso agente dei servizi segreti britannici negli anni ’50 e ’60. «Durante la guerra fredda, abbiamo fatto cose molto brutte», ha detto al Daily Telegraph.
LONDRA – C’erano killer anche tra le spie che venivano dal caldo. Lo rivela John le Carré, l’autore di La spia che venne dal freddo, il più famoso scrittore di gialli di spionaggio al mondo, lui stesso agente dei servizi segreti britannici negli anni ’50 e ’60. «Durante la guerra fredda, abbiamo fatto cose molto brutte», ha detto al Daily Telegraph.
«Abbiamo compiuto azioni dirette, abbiamo assassinato». Le Carré, che sta per pubblicare il suo 22esimo romanzo, Our Kind of Traitor (Un traditore dei nostri), rivela di avere avuto l´opportunità di incontrare il celebre ex-agente britannico Kim Philby: «Ma rifiutai. Non volevo stringere una mano lorda del sangue di tutte le spie occidentali che lui aveva tradito».
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