VIA DEI VOLSCI · Apre oggi una due giorni dedicata a Valerio Marchi
VIA DEI VOLSCI · Apre oggi una due giorni dedicata a Valerio Marchi
I muri delle città raccontano spesso storie alternative che si dipanano su di un filo parallelo a quello della storiografia ufficiale. Vale anche e soprattutto per Roma, vale anche e soprattutto per via dei Volsci. Dalla scritta che campeggia sul muro della libreria Internazionale, al civico 41 di questo luogo storico per la vita della sinistra antagonista, nasce così anche l’iniziativa che si svolgerà oggi e domani. Valerio il tuo sapere è la nostra vita , è la scritta che campeggia sopra al ritratto di Valerio Marchi e il titolo scelto per la due giorni organizzata in sua memoria, a quattro anni dalla prematura scomparsa. La sua libreria era luogo di incontro del randagismo metropolitano e controculturale, calamita di tutti coloro che l’affollavano, non tanto per comprare libri, quanto per avere il piacere di farseli raccontare da Valerio. Ne nascevano discussioni infinite. La storia di Valerio Marchi non può però essere ridotta solo al suo essere librario-agitatore sotto culturale. Valerio era un intellettuale di strada, un comunista, partecipò al movimento del ’77, studiò la sottocultura skinhead diventandone parte attiva, era un raffinato ascoltatore esperto di musica reggae, ska, punk e soul. Cresciuto in una strada e in un mondo dove «di calcio non si può parlare», l’amore per la sua Roma lo portò anche in curva, a fianco del movimento ultrà. Il lavoro più illuminante e prezioso di Valerio Marchi è stato quello sullo stadio e sul mondo ultras, e Il derby del bambino morto (DeriveApprodi) ne rappresenta il punto di analisi più alto. Con questo libro, ha indagato i cambiamenti sociali e storici che hanno investito e trasformato le curve. In questo contesto nasce il desiderio di ricordare Valerio attraverso due giornate di incontri, proiezioni e musica su conflitti e controculture. Al centro della prima giornata saranno le sottoculture Skins&Punks. Un miscuglio esplosivo di proletari e sottoproletari aggressivi, puritani e sciovinisti, provenienti da una precisa identità lumpen occidentale che si è mescolata e arricchita con una cultura apparentemente incompatibile come quella degli immigrati indioccidentali. Uno «stile» che tenta di far rivivere, attraverso l’estetica skinhead, certe espressioni della cultura tradizionale della working class rispettando ed esaltando però il contatto positivo con la cultura dei neri. Per non parlare dell’ondata Punk che ha letteralmente stravolto l’immaginario giovanile insediandosi all’interno delle periferie dmetropolitane. Partendo dalla retorica del nichilismo e del teppismo creativo, il punk, esce fuori dalle logiche comunemente accettate, riuscendo in qualche modo a rompere le «gabbie» di Babilonia con una musica nuova e con una filosofia «anarcotica» della vita. Partendo da queste considerazioni i protagonisti saranno chiamati a narrare storie e aneddoti dal mondo delle sottoculture mettendo in evidenza anche le dinamiche che hanno favorito l’infiltrazione di gruppi razzisti e neofascisti. Altro tema d’indagine caro a Valerio che ha saputo in più di un’occasione dipanarsi anche nella rete delle nuove destre europee. Importante, sarà l’incontro di domani incentrato su: Controcultura ultrà fra antagonismo e repressione (ore 18). Un incontro che vuole aprire il proprio sguardo nei confronti di quella che ha dimostrato di essere una vera e propria controcultura. Un mondo antagonista che ha dimostrato di saper uscire dai confini dello stadio e proponendo uno stile di vita conflittuale. Il loro essere soggetti devianti, li ha resi, come Valerio Marchi ci ha insegnato, perfetti per la sperimentazione di forme e tecniche repressive che, vengono riprodotte contro altri settori considerati marginali della società, sinistra antagonista e migranti per primi. Oggi più che mai, anche davanti all’introduzione di uno strumento liberticida come la tessera del tifoso, l’insegnamento di Valerio, si mostra in tutta la sua potente attualità.
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