Spinelli cita Grasso: rapporti tra Cosa nostra e nuovo partito. D’Alema: Fi non c’entra
L’archiviazione per Berlusconi e Dell’Utri è stata accompagnata da ipotesi inquietanti
Spinelli cita Grasso: rapporti tra Cosa nostra e nuovo partito. D’Alema: Fi non c’entra
L’archiviazione per Berlusconi e Dell’Utri è stata accompagnata da ipotesi inquietanti
ROMA – «La storia della politica italiana è la storia di una memoria insabbiata, frantumata. E, sulla stagione delle stragi di mafia, è una memoria assente. Da noi manca l´attivazione dell´anticorpo politico, civile, dell´informazione». Lo ha detto ieri a Repubblica Tv Barbara Spinelli, la giornalista che su La Stampa ha chiesto più volte verità sulle autobombe che insanguinarono l´Italia nel ‘92 e ‘93. Un tema tornato alla ribalta da quando, il 26 maggio scorso, commemorando a Firenze la strage di via de´ Georgofili, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha parlato di un´entità esterna alla mafia. Il 7 agosto ‘98, firmando con i colleghi fiorentini Chelazzi, Fleury, Nicolosi e Crini la richiesta di archiviazione dell´indagine su Silvio Berlusconi e Marcello Dell´Utri (indicati come Autore 1 e 2) per concorso morale nelle stragi del ‘93, Grasso aveva usato queste parole: «Il soggetto politico imprenditoriale di cui i due Autori erano espressione non aveva mai cessato dal dimensionarsi, almeno in parte, sulle esigenze di Cosa Nostra, vale a dire sulle esigenze di una organizzazione criminale».
Nella richiesta di archiviazione (rimasta per anni sotto chiave, ma non inedita), i magistrati scrissero che l´ipotesi investigativa iniziale aveva acquistato «un grado crescente di plausibilità». A loro giudizio c´erano conferme che «nell´intraprendere la campagna di stragi Cosa Nostra avesse agito di concerto con soggetti esterni», che «fra il soggetto criminale Cosa Nostra e il soggetto politico imprenditoriale di cui Berlusconi e Dell´Utri erano espressione esistessero rapporti effettivi e non episodicamente limitati» e che tali rapporti «in termini temporali e in ragione della loro natura» fossero «compatibili con l´accordo criminale sotteso alla strategia delle stragi».
Le autobombe esplosero a Roma, Firenze e Milano nella primavera-estate del ‘93, mentre Mani Pulite faceva tabula rasa della Prima Repubblica e in Fininvest germinava l´idea da cui sarebbe nata Forza Italia. Per il presidente del Copasir, Massimo D´Alema l´ipotesi di un legame tra quelle bombe e Forza Italia «non è nuova. Fu vagliata dalla Commissione Antimafia e dalla magistratura ma non si trovarono mai riscontri». D´altra parte, nella richiesta di archiviazione i magistrati scrissero: «Cosa Nostra, attraverso un programma di azioni criminali capaci di incidere sull´ordine pubblico, ha inteso imprimere un´accelerazione alla situazione politica nazionale, sì da favorire trasformazioni incisive della stessa e da agevolare l´avvento di nuove realtà politiche». Nelle indagini erano stati acquisiti «molteplici elementi univoci nella dimostrazione che fra Cosa Nostra e il soggetto politico imprenditoriale fossero intervenuti, prima e in vista delle elezioni del marzo 1994, contatti riconducibili allo schema contrattuale “appoggio elettorale-interventi sulla normativa di contrasto della criminalità organizzata”».
Ai microfoni di Repubblica Tv, Barbara Spinelli ha sostenuto che «un atto giudiziario non è un´elucubrazione. Se in una richiesta di archiviazione ci sono elementi a carico dell´indagato, lì deve cominciare il lavoro della politica. Anche se i giudici non riescono a trovare la prova di un accordo sulle stragi. Anche se l´indagine si conclude con un´assoluzione». A Firenze, in effetti, i magistrati ritennero di non aver raccolto elementi sufficienti per affermare che la campagna di stragi fosse stata intrapresa da Cosa Nostra sulla base di una «intesa preliminare con un soggetto politico in via di formazione intenzionato a promuovere e a sfruttare una situazione di grave perturbamento dell´ordine pubblico per agevolare le proprie prospettive politiche». Di qui la decisione di archiviare o meglio «congelare» l´inchiesta, riaperta nel 2009 dopo le confessioni di Gaspare Spatuzza.
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