OMAR KHADR. Catturato a 15 anni in Afghanistan
OMAR KHADR. Catturato a 15 anni in Afghanistan NEW YORK
«Sono Omar Khadr, detenuto a Guantanamo. Sono cittadino canadese. Sono stato catturato dai militari americani il 27 luglio del 2002, in Afghanistan, quando avevo 15 anni. Mi hanno sparato alla schiena, alla spalla sinistra e alla destra, e una pallottola mi ha colpito all’occhio sinistro. Per una settimana sono rimasto in coma. Al risveglio, un soldato mi ha detto che avevo ucciso un soldato americano con una bomba a mano. In barella, sono stato immediatamente trasportato nel carcere di Bagram dove sono iniziati gli interrogatori. Poiché non fornivo loro le risposte che volevano, il primo che mi faceva domande, un biondino magro sui 25 anni, ha cominciato a tormentarmi le ferite. Sono scoppiato a piangere, per le torture e il dolore…». È l’inizio della dichiarazione giurata di 9 pagine del detenuto Omar Khadr, rilasciata il 22 febbraio 2008, in parte censurata dal Pentagono, entrata in nostro possesso e nella quale il detenuto che ora ha 23 anni rende pubbliche le torture inumane subite dai militari americani quando era ancora un minore a Bagram nel 2002 e Guantanamo sino ad oggi.
Sarà il primo processo sotto l’amministrazione Obama della Commissione militare di Guantanamo per crimini di guerra, commessi in Afghanistan da Omar Khadr quando aveva soltanto 15 anni. La settimana scorsa è iniziata la fase preparatoria del processo e l’avvocato Barry Coburn che rappresenta la difesa, ha letto in aula parte della documentazione scabrosa sulle torture. Soppressa poi nelle prove di accusa.
Nella primavera 2002, quando trapelò la notizia che tre minori afghani erano tra i detenuti a Guantanamo, intervistammo il portavoce del Pentagono. Dichiarò al manifesto che «i tre minori godevano della massima attenzione in un settore a parte di Camp Delta e che a Camp Iguana l’unica punizione era quella di negar loro il gelato».
Omar Khadr nella dichiarazione giurata così replica: «A Bagram, durante gli interrogatori venni ripetutamente minacciato di abuso sessuale se non avessi collaborato oppure sarei stato mandato a torturare in altri paesi come Egitto, Siria, Giordania……dove sarei stato sodomizzato … . Udivo continuamente altri detenuti urlare per le torture, di giorno e di notte. Gli altri detenuti avevano il terrore di un particolare militare addetto agli interrogatori (il militare americano Damien Corsetti, detto «il Mostro» fra i testimoni a Guantanamo venne promosso da Bagram ad Abu Ghraib, ndr). Sono stato incatenato mani e piedi e rimasto appeso con un gancio al soffitto della cella con un cappuccio che copriva la testa per 24 ore. Credo di essere stato interrogato 42 volte per sei ore consecutive, in 90 giorni…. Dopo tre mesi, sono stato trasferito a Guantanamo. A marzo del 2003. Lì hanno avuto inizio le torture (reverse engeneering technique) ovvero privazione del sonno, nudità forzata, minacce di venir sodomizzato se non collaboravo. Un giorno, sono stato portato nella camera degli interrogatori, mi hanno legato le mani dietro la schiena, incatenati i piedi e con un gancio obbligato a piegarmi al suolo per ore ed ore sino a quando non ho potuto più trattenere di urinare. Il militare ha gettato a terra dell’acqua ragia e poi afferrandomi per il collo mi ha trascinato come uno straccio nel miscuglio di urina e acqua ragia. Sono stato ricondotto in cella senza poter fare una doccia per due giorni né cambiarmi l’uniforme. Alcune settimane dopo, stesso trattamento… La prima visita con la difesa legale è del 2004. Prima di quella data non mi è stato permesso alcun contatto. Isolamento totale…Continuo ad avere incubi. Sogno di essere sparato e catturato, di scappare, ma non so come fare. Sogno di essere handicappato. Gli incubi sono l’aspetto peggiore. Continuo ad accusare dolori alla schiena e dappertutto…».
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