Addio a Rina Gagliardi, fu tra i fondatori del “manifesto”

ROMA – «Era comunista come lo sono io. Con qualche incertezza mentre mi definisco tale. Ma aveva delle speranze, voleva cambiare il mondo. Sì, era ancora comunista e marxista». Valentino Parlato, fondatore e anima del manifesto, ricorda così Rina Gagliardi, scomparsa ieri. La Gagliardi se n’è andata in pochi giorni, per un male incurabile che pensava di poter affrontare avendo più tempo davanti. La notizia della sua morte è stata annunciata da Piero Sansonetti, il direttore de Gli Altri con cui Rina collaborava, e da Andrea Colombo, uno dei tanti amici coltivati negli anni della militanza a sinistra e al manifesto.

ROMA – «Era comunista come lo sono io. Con qualche incertezza mentre mi definisco tale. Ma aveva delle speranze, voleva cambiare il mondo. Sì, era ancora comunista e marxista». Valentino Parlato, fondatore e anima del manifesto, ricorda così Rina Gagliardi, scomparsa ieri. La Gagliardi se n’è andata in pochi giorni, per un male incurabile che pensava di poter affrontare avendo più tempo davanti. La notizia della sua morte è stata annunciata da Piero Sansonetti, il direttore de Gli Altri con cui Rina collaborava, e da Andrea Colombo, uno dei tanti amici coltivati negli anni della militanza a sinistra e al manifesto. Al quotidiano comunista la Gagliardi era arrivata fin dall´inizio, nel 1971, dopo aver compiuto tutte le tappe del ´68. In una città calda come Pisa. La sua Pisa. La ricordano infatti con grande dolore i due ex studenti fuori sede Massimo D´Alema e Fabio Mussi, compagni degli anni pisani. «Intelligente, curiosa, combattiva», racconta Mussi. «Cultura e passione», dice D´Alema indicando due tratti del professionismo politico che gli piacciono particolarmente. Walter Veltroni l´ha conosciuta più tardi: «La sua voce critica c´era sempre quando si parlava di temi importanti».

Rina Gagliardi aveva un´ottima penna, oltre alla passione e all´eresia «colta» come spiega Parlato. «Sapeva di cosa parlava, aveva letto tutto». Dopo 30 anni si separò dal manifesto, che aveva anche diretto assieme a Paissan, «per un´infatuazione bertinottiana» (Parlato). E dal 2000 il suo mondo è stato quello che ha ruotato prima intorno a Rifondazione, ora a Sinistra e libertà. È stata vicedirettore del quotidiano Liberazione, organo di Prc. Senatrice nell´ultima legislatura e per questo la ricorda anche Renato Schifani. Nichi Vendola dice: «Ci mancherai, Rina». Ma Fausto Bertinotti è davvero il più affranto: «La morte di Rina ci strappa un pezzo di vita. Spero che il seme dell´impegno per l´umanità e della passione politica della Gagliardi possa germogliare in una ragazza di oggi». Con Bertinotti e la Armeni Rina Gagliardi aveva scritto un libro, l´altr´anno: “Devi augurarti che la strada sia lunga”. I funerali oggi a Roma alle 16,30, alla Chiesa Valdese di Piazza Cavour.

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